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I discepoli di Sais
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2025 12,00 euro
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LIBRO
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Romanzo simbolico sulla natura, I discepoli di Sais, oltre a essere una delle testimonianze più perfette dello straordinario linguaggio lirico di Novalis, costituisce uno dei testi più significativi del pensiero del poeta tedesco. A Sais, presso il simulacro della misteriosa Isis, entro le sale del tempio risuonano e si intrecciano le conversazioni che hanno per argomento la natura e il suo rapporto con l’uomo, la concezione del mondo come organismo incompiuto, le riflessioni sul potere vivificante della natura. Ora è la voce di Fichte che echeggia, ora ci pare di udire Schelling, ora avanza e parla amoroso il Maestro di Freiberg. E la scuola di Freiberg è appunto l’accolta dei discepoli: Werner, il noto geologo apostolo della natura, li sorveglia e li guida. Ed è in mezzo a loro che Novalis ci accompagna. In mezzo a forme aeree, indistinte, dove le figure svaniscono dinnanzi alle passioni dell’anima, dove i loro tratti sfilano leggeri, si arrestano un istante, sorridono, corrugano la fronte e non le si è ancora formate nella mente, che già sono via, lontano. Novalis (Friedrich Leopol von Hardenberg) nacque a Oberwiederstedt nel 1772. Iniziò gli studi di filosofia a Jena, dove ebbe come maestri, fra gli altri, Fichte e Schiller e dove venne in contatto con i primi romantici. A Lipsia, città in cui si trasferì in seguito, strinse amicizia con Friedrich e August Wilhelm Schlegel. Nel 1797 intraprese lo studio della geologia nelle Erzgebirge in Sassonia, ottenendo due anni più tardi un importante incarico nelle miniere. Morì di tisi nel 1801 a Weissenfels, Dresda, all’età di soli ventinove anni.
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