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collana In Utero - Musicale
(
diretta da Manuel Pozzi)

 

Perché In Utero

Il fatto che la prima pubblicazione della collana musicale In Utero sia definita dallo stesso autore una guida sentimentale del cantautorato italiano è emblematico di ciò che questa collana musicale targata paginauno voglia rappresentare e in che contesto desideri collocarsi. Si tratterà prevalentemente di pubblicazioni che si affacceranno al mondo musicale, fotografandolo non tanto da un punto di vista tecnico bensì sentimentale.
Gli autori saranno, la maggior parte delle volte, degli appassionati ma non degli “addetti ai lavori” di quello che è il vastissimo e splendido mondo musicale. Partendo da questo presupposto il nome che dona vita a questa nuova collana calza a pennello.
In Utero è il terzo album in studio del gruppo musicale Nirvana. L’album che portò al successo il gruppo statunitense fu, invece, Nevermind ( il secondo), tuttavia la band si lamentò del suono che caratterizzava questo disco. Definendo infatti la produzione di Butch Vig troppo raffinata e accademica, si ripromisero per il successivo album di adottare uno stile più sporco e meno tecnicamente perfetto. Dichiararono di voler collaborare con Steve Albini, noto anche come produttore indipendente, e di voler così abbracciare la suo stile di registrazione , che consisteva nel catturare la naturale acustica dell’ambiente chiuso dello studio (tecnica ritenuta da molti produttori sporca e sorpassata).
Un lavoro sentimentale, quindi, e ciò rende perfetto il nome In Utero per questa collana, appena nata e in via di sviluppo, che vuole ritenersi sentimentale.

Manuel Pozzi

 

 

 

 

 

 

 

Davide Steccanella

Brava!

 

Questo libro vuole rendere omaggio a venti artiste che hanno fatto la storia della musica leggera. Nilla Pizzi è stata la prima, Mina ha modernizzato la canzone, Milva e Iva Zanicchi avevano le due voci più dotate in natura. Rita Pavone ha portato il beat in Italia, Gigliola Cinquetti ha ripreso l’eleganza della tradizione, Ornella Vanoni ha introdotto lo stile, Orietta Berti l’intonazione di un diapason. Nada ha portato la ribellione, Patty Pravo l’erotismo, Gabriella Ferri la matrice folk, Marcella la carnalità meridionale, Mia Martini l’introspezione. Loredana Bertè e Gianna Nannini sono state le donne rock della musica italiana, Anna Oxa ha sedotto, Fiorella Mannoia ha valorizzato l’impegno, quella di Laura Pausini è stata l’ultima voce “grande”, Giorgia ha dato colorature blues alla canzone, Elisa l’ha internazionalizzata.

 

 

 

 

 

 

 

Mario Bonanno, Stefania Rosso

Che mi dici di Stefano Rosso?
Fenomenologia di un cantautore rimosso

 

Che mi dici di Stefano Rosso? nasce dal desiderio di colmare una lacuna storica. Nasce con l’intento di compensare la rimozione collettiva cui è stato – ed è – oggetto uno dei cantautori più originali della scena italiana anni Settanta (e a seguire). Nessuna pretesa quindi di esaustività, nessuna smania agiografica. Nessun tentativo di pronunciare l’ultima parola. Ché le vite si vivono e non si raccontano. Mi piace pensare a questo che tenete tra le mani, come a un libro capace di spiegarsi da solo. Un libro che si sottrae al narcisismo autoriale, e a un certo punto persino si defila; lasciando spazio alle parole che Rosso ha detto-scritto-rilasciato; alle parole dei tanti che in un modo o nell’altro, di Rosso hanno incrociato la strada.

 

 

 

 

 

 

 

 

Alberto Patrucco, Laurent Valois

AbBrassens

 

Questa non-biografia di Georges Brassens è il frutto dell’intenso ed emozionante percorso compiuto da Alberto Patrucco tra le parole e la musica di un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali. Un viaggio alla ricerca dei tanti tesori presenti nell'opera del grande cantautore francese; un percorso che mette in risalto la sorprendente sintonia con il presente e che, a dispetto del tempo, ci restituisce tematiche attuali ancor oggi. Uno stile inconfondibile, il suo, elegante e ricercato; una forma poetica meticolosa e severa, dove non si avverte traccia di tecnica scolastica né si ostenta l’enorme bagaglio culturale dell’autore; su ogni parola e nota aleggia il suo personalissimo e inconfondibile tratto ironico, un’ironia talvolta evidente, talora sottile e tutta da scoprire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Davide Steccanella

Perché Sanremo è Sanremo
Da Grazie dei fior a Me ne frego
Storia del Festival più amato dagli italiani

 

“Anche noi abbiamo il nostro richiamo militare obbligatorio. Possiamo non aver cantato mai, neppure sotto la doccia. Possiamo non amare le canzoni, ma quando la Patria canora ci richiama in questo periodo dell’anno, tutti davanti al televisore per il Festival di Sanremo. Ubbidiamo lamentandoci come sotto la naja.”
Beniamino Placido, La Repubblica, 24 febbraio 1993

Nel racconto di settanta edizioni di un Festival cominciato il 29 gennaio del 1951, e capace di registrare nell’ultima edizione ancora il 54,78% di share televisivo, si ripercorre l’evoluzione (o involuzione?) del costume e del gusto del nostro Paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mario Bonanno

Il nemico non è
I cantautori, la guerra e il conflitto sociale

 

Durante il lungo Sessantotto l’onda della protesta irrora la canzone di poetiche di caratura dirompente: le parole diventano cronaca e poesia dal teatro della storia. Per la gioventù movimentista degli anni Settanta le prove tecniche di rivoluzione passano anche dalle ballate dei cantautori che risuonano dagli stereo, dalle piazze, come nelle aule delle università occupate. La loro contiguità con il tema della guerra e del conflitto sociale è l’argomento specifico di questo libro, nel suo doppio declinarsi argomentativo di lotta combattuta tra nazioni, e di lotta instaurata tra Sistema e individuo. Il nemico non è (da un verso di una canzone di Enzo Jannacci) ha intenti scopertamente politici, a sostegno di due tesi: la prima riguarda lo statuto sociale assunto dalla canzone d’autore negli anni Settanta; la seconda inerisce al conflitto Stato-individuo. Un conflitto oggi taciuto e a quel tempo persino rappresentato/cantato. Di questa azione coercitiva ha sempre fatto le spese il cittadino comune. Militare in divisa o burattino senza fili che sia.

 

 

 

Jennifer Radulovic

Scandale!
Gainsbourg

 

La vita di Serge Gainsbourg, il genio ribelle che ha scandalizzato il Vaticano tra musica, poesia e provocazione, a cinquant’anni anni dall’uscita di Je t’aime... moi non plus. La straordinaria storia d’amore con la musa Jane Birkin, la vita epica del padre di Charlotte Gainsbourg, la storia intensa, brutale e commovente dell’ultimo Poeta Maledetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mario Bonanno

33 giri
Gli anni Ottanta

Guida ai cantautori italiani

 

Gli Ottanta sono riconosciuti come gli anni del Riflusso, della grande fuga dall'impegno di massa e dall'ideologia. Dopo il saggio 33 Giri. Gli anni Settanta, in queste pagine Mario Bonanno racconta come sono andate le cose ai cantautori e al Paese alla fine del decennio d'oro. Nel complesso, la canzone popolare segue l'andazzo, anche se non tutto è da buttare. Tra espressioni canoniche e nuove, la canzone d'autore al tempo del Riflusso è stata una galassia frastagliata. Nel bene e nel male ci
sono stati dentro vecchie glorie e giovani meteore, poetiche biforcute e altre resistenziali, dischi-capolavoro e dischi-saponetta, apici qualitativi e cadute rovinose. Così, per un Camerini perso nell'Arlecchino rock, un Bennato in crollo creativo dopo Sono solo canzonette e un Venditti colpito dallo tzunami cuore/dolore, si assiste alla rinascita artistica di Iannacci, alla maturità di Ivano Fossati e Franco Battiato e alle promesse
divenute realtà (Mario Castelnuovo, Ruggeri, Alice e Sergio Caputo) affiancate dalle importanti riconferme di Gaber, De Gregori, Conte, De André, Guccini, Vecchioni e Pierangelo Bertoli.

 

 

 

 

 

Davide Steccanella

Across the Year
Dischi, concerti,
aneddoti e date del Rock

 

“Il rock ha avuto un ruolo fondamentale nella Storia del dopoguerra, generando esempi, cambiando costumi e coscienze, sottolineando (e spesso anticipando) i passi fondamentali del percorso delle nostre società. Ecco perché è così piacevole ripercorrere eventi e gesta attraverso lo scorrere dei giorni dell’anno, saltando avanti e indietro tra i decenni che hanno cambiato la Storia, plasmando vite, insegnandoci che creatività e libertà hanno generato grandi vite e grandi capolavori.”

(Dalla prefazione di Enrico Ruggeri)

 

 

 


 

 

 

 

 

 

Mario Bonanno

33 giri
Guida ai cantautori italiani
Gli anni Settanta

 

All’inizio degli anni Settanta, in un’Italia in cui la protesta porta migliaia di ragazzi in piazza, esplode il fenomeno dei cantautori.
Legato a una rivoluzione dei costumi resasi ormai indispensabile, il cantautorato s’inserisce tra le inquietudini della gioventù, cogliendo e facendo propri i diversi umori della società. I nuovi modelli di vita, i nuovi disagi, le nuove inquietudini, in una parola, la voglia di cultura e di cambiare il mondo, trovano così un portavoce nelle musiche e nei testi di Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè, Eugenio Finardi, Pierangelo Bertoli, Claudio Lolli, Stefano Rosso, Gianfranco Manfredi, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e molti altri.
33 giri parla proprio di questo. Racconta un momento decisivo della nostra Storia attraverso i migliori LP del decennio, dal 1970 al 1979. Seguendo un percorso lineare, che ha il merito di mostrare la crescita di un fenomeno musicale a cui, anno dopo anno, si aggiungono nuovi protagonisti, crea la colonna sonora ideale di una protesta giovanile senza precedenti in Italia: è l’assalto al cielo.