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Jules Janin

Racconti bizzarri

Traduzione, postfazione e cura di Giorgio Leonardi

 

2019
Il Bosco di Latte
114 pagg.
formato 10 x 16,5 cm
ISBN: 9788899699284

12,00 euro

 

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(al prezzo scontato di 10,00 euro)

 

 

L’Autore

 

Rassegna stampa

Carmilla online
Franco Pezzini
Il cinico, il bizzarro, il frenetico (Nightmare Abbey 13)
19 agosto 2019

(leggi)

Mangialibri
Simona Lotarrata
Racconti bizzarri
agosto 2019

(leggi)

 

Questa raccolta è concepita per fornire al lettore italiano un quadro rappresentativo della narrativa eccentrica e vivace di Jules Janin, autore del provocatorio romanzo L’asino morto, che ebbe vasta eco in tutta Europa. Situazioni paradossali, personaggi insoliti, richiami storici e il ghigno dell’irriverenza: questi i contenuti dei racconti di Janin, che muove abilmente la sua penna rimanendo in equilibrio tra ispirazione romantica e sottile ironia. Gli otto racconti qui presentati possono essere considerati come altrettanti esercizi narrativi percorsi da una vena bizzarra, ironica e stravagante, caratteristica di quella stagione letteraria francese così fervida e cruciale che vide l’affermazione della parabola effimera ma gravida di conseguenze del cosiddetto Romanticismo frenetico. Una stagione a cui parteciparono, tra gli altri, autori del calibro di Hugo, Gautier, Vigny, Musset, Balzac e Nerval.

 

L’Autore
Jules Janin (Saint-Etienne 1804 - Parigi 1874), si trasferisce ancor giovane a Parigi, dove inizia a scrivere per testate come Le Figaro e il Journal des Débats, che accoglieva le firme più celebri del periodo. Nel 1829 pubblica, per cautela in forma anonima, il suo primo controverso romanzo: L’asino morto, ottenendo un riscontro internazionale. Inizia così la sua prolifica attività di narratore e saggista che affianca alla sua professione di critico apprezzato e temuto, e spesso coinvolto in diatribe e polemiche. Tra il 1853 e il 1858 raccoglie e pubblica, in sei tomi, i suoi numerosi interventi critici (Histoire de la litérature dramatique). Nel 1870 viene nominato membro dell’Accademia di Francia. Muore a Parigi quattro anni dopo.



 

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