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Massimo Battisaldo e Paolo Margini Decennio rosso Un racconto sulla lotta armata
in Italia
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Massimo Battisaldo e Paolo Margini presentano (from Lara Peviani on YouTube)
Romanzo della realtà, Decennio rosso
è il primo tentativo di mostrare i cosiddetti ‘anni di
piombo’ ponendosi dal punto di vista di chi compì la
scelta rivoluzionaria della lotta armata. E lo fa cercando di rispondere
a quella domanda che la politica e la storia contemporanea tutt’oggi
rifiutano di porsi: perché migliaia di giovani, negli anni
Settanta, hanno contestato il potere costituito, i vecchi schemi sociali
e le antiche gerarchie, fino al punto di mettere pesantemente in gioco
la propria vita e imbracciare le armi? «Eravamo in guerra, ed era in primo luogo
la guerra dello Stato contro i lavoratori, mai dichiarata ma sempre
combattuta, con migliaia di leggi emanate su misura per il padronato
e con manovre oscure di ogni tipo. Lo Stato della strategia della
tensione, lo Stato delle stragi, lo Stato che tesseva golpe e trame
sanguinarie alleandosi con i gruppi neofascisti eversivi, aveva per
primo chiuso la strada a una via democratica al cambiamento con la
bomba del 1969 a piazza Fontana e tutte quelle che sono seguite: Gioia
Tauro, 1970, piazza della Loggia, 1974, Italicus, 1974. Ritenemmo
allora che il proletariato avesse il diritto di rispondere a questa
guerra con la propria, e la dichiarammo. Non intendo così
giustificare le nostre azioni, di cui ognuno di noi, singolarmente,
porta la responsabilità materiale e morale; non cerco attenuanti,
né scusanti, né alibi. Si tratta di ristabilire una
realtà storica e politica. Non è facile, ne sono consapevole.
Ma una cosa è certa: non eravamo ‘terroristi’.
Il terrore lo seminavano altri, con le bombe fatte esplodere in mezzo
alla gente.
Massimo Battisaldo. Nato a Luino
nel 1956, ha militato nelle Formazioni Comuniste Combattenti. Arrestato
nel 1979, a 23 anni, esce definitivamente dal carcere nel 1989. Paolo Margini. Nato a Napoli nel 1950, ha cominciato
l’attività politica nel ’70 e ha militato nella
formazione combattente Prima linea. Arrestato alla fine del 1980,
è tornato in libertà nel 1985. |
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